Il Senso della Malattia

In Psicosintesi la sofferenza assume il significato di segnale per cogliere gli strappi del processo di crescita, richiama l’attenzione del soggetto per ri-abilitarlo e ri-cor-dargli la necessità di riprendere il suo percorso interrotto.

“Non avreste dovuto soffrire se aveste saputo come soffrire”

Il disagio e la patologia emergono quando l’individuo non è sulla strada della crescita ma staziona senza procedere, o ritorna al passato, vinto dalle forze regressive, statiche: in questi casi non viene abbandonato ciò che non è più funzionale, non si passa a nuovi ruoli, il contrario di ciò che avviene nella crescita (evoluzione), che prevede di conquistare per poi lasciar andare, identificarsi per poi disidentificarsi.
Da questo punto di vista la sofferenza rappresenta un’occasione per l’uomo a intraprendere un cammino di autoconoscenza e di ritorno a sé: l’arte di vivere contempla l’abilità di accogliere ogni evento e trasformarlo in mezzo.

“Se trovi un sasso in mezzo alla strada, non respingerlo, usalo come gradino.”

La persona armoniosa non respinge nulla, questo perché respingere qualcosa antagonizza l’esistenza.
A questo scopo la psicoterapia mira a portare il paziente ad analizzare con sincerità ed obiettività quali siano le esigenze nascoste e represse: la patologia collabora con l’Io, indica alla personalità gli ostacoli da superare e avverte che vi è un messaggio che la coscienza non riesce a far pervenire direttamente alla consapevolezza.
L’Io traduce in dolore, in delusioni, in sofferenze fisiche e psichiche le informazioni che la mente non intuisce.

Per giungere a questo livello di lettura ed interpretazione degli eventi e della vita è necessario poter attingere ad un centro di consapevolezza, da cui potersi elevare dal contesto e dal coinvolgimento nella potenza delle emozioni e sensazioni in atto: ogni vero cambiamento avviene a partire dal riconoscimento e dall’accettazione, perciò una volta ampliata la visione di sé, e di ciò che anche si è, attraverso la costruzione di un osservatore imparziale interno (distaccato osservatore delle proprie dinamiche intrapsichiche) si giunge alla scoperta di essere un centro di consapevolezza e volontà.

La pratica psicosintetica

La pratica psicosintetica insegna come cogliere, utilizzare e trasformare la sofferenza in occasione di crescita, di scoperta, di evoluzione, introduce al senso di competenza nella sofferenza, per creare un terapeuta interiore capace di sintonizzarsi sugli aspetti positivi di sé e aperto alla vita, capace di contattare, dominare e dirigere le proprie energie fisiche, emotive, mentali e spirituali.

Da questo punto di vista la patologia non è un blocco a sé, ma un passaggio: senza questa sofferenza non ci sarebbe stata continuità tra quello che è stato e quel che sarà. Ogni aspetto dell’animo umano, qualunque sia il colore e la nota, è l’espressione di intime energie da analizzare senza dimenticarsi di sintetizzarle poi in visioni più inclusive.

A cura della

Dott.ssa Daniela Bartolini